Il
giudice determina anche se un'azione abbia dimostrato la sua efficacia
dentro o fuori dai limiti del tatami. Per farsi comprendere, l'arbitro
utilizza dei termini di arbitraggio ingiapponese corredati da un gesto, per essere compreso anche da lontano. Di
seguito un breve elenco dei termini di arbitraggio impiegati in
competizione:
Hajime combattete
Matte fermate e ritornate a posto
Soremade fine del combattimento
Sonomama Restate come siete (quando l'arbitro vuole verificare qualche
cosa senza modificare la posizione dei combattenti durante la lotta a terra)
Yoshi riprendete il combattimento, dopo Sonomama
Hantei decisione dei giudici
Koka piccolo vantaggio
Yuko vantaggio medio
Waza-ari mezzo punto
Ippon vittoria acquisita (punto), fine del combattimento
Osae-komi inizio dell'immobilizzazione
Toketa uscita dall'immobilizzazione
Shido sanzione lieve. Il primo shido, corrisponde ad un koka, per
l'avversario, il secondo, corrisponde ad uno yuko, il terzo, ad un waza-ari,
il quarto alla squalifica.
Hansoku-make - sanzione grave che comporta la squalifica.
Ippon si ottiene effettuando una tecnica di proiezione in modo perfetto,
ossia con forza, velocità ed ampiamente sul dorso, o con una
immobilizzazione della durata di 25 secondi o con uno strangolamento o una
leva articolare che costringono l'avversario alla resa.
Waza-ari - mezzo ippon - generalmente quando manca una delle tre componenti
dell'ippon o una immobilizzazione della durata da 20 a 24 secondi.
Yuko - vantaggio medio - generalmente a seguito di caduta sul fianco o una
immobilizzazione della durata da 15 a 19 secondi.
Koka - piccolo vantaggio - generalmente a seguito di caduta su coscia o
glutei o una immobilizzazione della durata da 10 a 14 secondi